scuola e università
 
 

L'attuale ordinamento scolastico, con il prolungamento dell'obbligo a 16 anni, rende più che mai attuali le problematiche connesse con il rischio di abbandono e il rischio di dispersione.
La scuola può contrastare questi fenomeni con un'appropriata pianificazione educativo-didattica (vedi) e con la valutazione formativa. Ci sono però anche caratteristiche personali degli studenti molto connesse con il rischio di abbandono e/o con fattori psicosociali protettivi che la scuola può utilizzare per potenziare la propria azione.
L'alessitimia è una caratteristica individuata e studiata negli ultimi decenni, descrivibile come un insieme di deficit della competenza emotiva ed emozionale, palesato dall'incapacità di mentalizzare, percepire, riconoscere, e descrivere verbalmente i propri e gli altrui stati emotivi.

Una buona informazione sull'alessitimia è rilevante sotto l'aspetto educativo (ad esempio, per l'impostazione di interventi sul bullismo, sull'ansia, sullo sviluppo di motivazioni intrinseche all'educazione), anche se gli studi sono nati in campo clinico, in quanto l'alessitimia sembra associata a importanti disturbi psicofisici (cardiovascolari e altri), ma (C66: Boncori, L., Comignani, E., (1999) Il costrutto dell'alessitimia: concettualizzazione, validazione e relazione con l'ansia, in "Orientamenti Pedagogici", 46, 225-252). Ricerche successivamente compiute dall'A. su studenti universitari, in corso di pubblicazione, evidenziano l'utilità di migliorare gli attuali strumenti di valutazione, basati esclusivamente su questionari. Sono in corso anche ricerche per la verifica della validità di una scala di ansia da inserire all'interno del test TALEIA. Sono previste forme di collaborazione a titolo gratuito per la partecipazione a queste ricerche.
La resilienza è un importante fattore protettivo, soprattutto per ragazzi e adolescenti che vivono in ambienti socialmente disagiati. Il Resilience Research Center di Halifax (Canada) la definisce come la capacità individuale di muoversi verso risorse sane, unita alla presenza di condizioni che offrano queste risorse in modo culturalmente significativo nella famiglia, nella comunità e nella cultura. E' un buon predittore della capacità di sviluppo socialmente integrato da parte di ragazzi che appartengono ad ambienti "problematici" e facilita interventi preventivi e educativi nei loro confronti. Scale di resilienza sono presenti nei questionari Focus 12 e Focus 13 (scuola dell'obbligo), Focus 16 (scuola secondaria superiore) e Focus 20 (università), descritti nella sezione Test (A36, A37, A38, A51, A52, C63). Sono previste forme di collaborazione a titolo gratuito per la partecipazione a ricerche sulla validità, soprattutto predittiva, delle scale di resilienza.
In ambito scolastico, per valutare alcune problematiche psicologiche di interesse educativo, sono state costruite scale che misurano l'alessitimia e la resilienza.
L'alessitimia è una caratteristica individuata e studiata negli ultimi decenni, descrivibile come un insieme di deficit della competenza emotiva ed emozionale, palesato dall'incapacità di mentalizzare, percepire, riconoscere, e descrivere verbalmente i propri e gli altrui stati emotivi. L'interesse per l'alessitimia è nato in campo clinico, in quanto sembra associata a importanti disturbi psicofisici (cardiovascolari e altri), ma è rilevante anche sotto l'aspetto educativo: ad esempio, per l'impostazione di interventi sul bullismo e sull'ansia (C57: BONCORI, L., COMIGNANI, E., (1999) Il costrutto dell'alessitimia: concettualizzazione, validazione e relazione con l'ansia, in "Orientamenti Pedagogici", 46  225-252). Sono in corso ricerche per la verifica della validità di una scala di ansia da inserire nell'ambito di TALEIA. Sono previste forme di collaborazione a titolo gratuito per la partecipazione a queste ricerche.
La resilienza è stata individuata dal Resilience Research Center di Halifax (Canada) come la capacità individuale di muoversi verso risorse sane, unita alla presenza di condizioni che offrano queste risorse in modo culturalmente significativo nella famiglia, nella comunità e nella cultura. E' un buon predittore della capacità di sviluppo socialmente integrato da parte di ragazzi che appartengono ad ambienti "problematici" e facilita interventi preventivi e educativi nei loro confronti. Scale di resilienza sono presenti nei questionari Focus 10+ (scuola dell'obbligo), Focus 15 + (scuola secondaria superiore) e Focus 20+ (università), descritti nella sezione Orientamento. Sono previste forme di collaborazione a titolo gratuito per la partecipazione a ricerche sulla validità, soprattutto predittiva, delle scale di resilienza.
La scuola è anche sede della trasmissione dei valori dagli adulti ai giovani.
In uno studio comparativo sono state messe a confronto scuole materne di impostazione teorica molto diversa (Montessoriane e Reichiane) verificando con l'aiuto di una scheda di osservazione appositamente costruita se si rilevassero fra gli alunni differenze comportamentali statisticamente significative congruenti con i modelli (Un'esperienza di educazione antiautoritaria: Summerhill, C 30, 1977). I risultati evidenziarono che i valori tipici del ceto medio a cui appartenevano tutte le insegnanti venivano trasmessi con maggiore efficacia dei valori centrali dei modelli teorici a cui le scuole professavano di ispirarsi.
Alla luce di questi dati, un successivo gruppo di studi sulla trasmissione dei valori parentali venne impostato raccogliendo dati su campioni appartenenti a contesti socioculturali diversi. Le ricerche vennero compiute mediante interviste strutturate con madri e bambini, dopo un'accurata analisi delle caratteristiche sociali dei campioni. I risultati non solo evidenziano le ipotizzate differenze tra "classi sociali", ma inducono anche a riformulare il problema tenendo conto dei "gruppi di riferimento" e delle aspirazioni alla mobilità sociale (Valori e classe sociale: indagine sulla maturazione di preadolescenti, C42, 1980).
A livello teorico, lo studio di queste tematiche è stato approfondito in riferimento alla teoria dell'interazionismo simbolico, esposta in una prospettiva storicocritica nell'introduzione all'edizione italiana del volume di D.H. Hargreaves, Psicologia sociale nella scuola (B1; Torino, SEI, 1976).
A livello pratico, le implicazioni di questi studi sono state integrate nella costruzione di modelli di orientamento e possono essere oggetto di corsi per la formazione degli insegnanti.