scuola e università
 
 

Sviluppo intellettuale e competenza linguistica
L'esame critico dei risultati di ricerca in campo internazionale hanno indotto L. B. a formulare un modello di sviluppo in cui l'acquisizione progressiva della competenza linguistica è al tempo stesso strumento e risultato di un progressivo sviluppo e arricchimento intellettuale. La formulazione più completa di questa ipotesi si trova in: Educazione linguistica come sviluppo intellettuale e integrazione sociale (A7, 1979d). Il tipo di test funzionale a questo modello si porrebbe come uno strumento per  la verifica del progresso dei ragazzi-alunni verso un ampio quadro di obiettivi non solo linguistici, ma anche cognitivi: comprensione di messaggi, capacità logica e critica, creatività e produttività linguistico-semantica  Sono nati così i test "Logos 10" e "Logos 15" (A9, 1979a; A10, 1979b), per la cui stesura sono stati utilizzati anche i risultati delle ricerche condotte con i test di profitto precedenti, elaborati con metodologie e tecnologie impegnative e d'avanguardia.

Questi test, unitamente a un test di creatività grafica descritto in un paragrafo successivo e a un test di profitto in matematica, sono stati utilizzati in una ricerca nazionale sui livelli di profitto condotta in collaborazione con il CENSIS e pubblicata dall'Istituto della Enciclopedia Italiana (Strumenti per la misurazione dei livelli di apprendimento: Italiano, Matematica e Disegno, B4, 1985a).
Sotto l'aspetto della ricaduta pratica nel sociale, test cognitivi così concepiti hanno come principale funzione quella di facilitare e rendere più efficiente l'intervento dell'istituzione ai fini della promozione umana di tutti i cittadini-alunni, evitando soluzioni tecniche (p.es.: "test di livello") che più facilmente possono prestarsi ad essere utilizzate come strumenti di selezione o di emarginazione di singoli ragazzi etichettati come "ritardati" o simili.
Per un livello scolastico inferiore (scuola materna) è stato costruito un test di memoria verbale, anch'esso ispirato agli stessi modelli e criteri dei precedenti (Un test di memoria verbale per bambini all'inizio della scuola dell'obbligo (C 43, 1982). E' utilizzabile sia per applicazioni didattiche sia per applicazioni cliniche.

Comprensione nella lettura silenziosa
La linea di studio che privilegia la connessione tra la verifica dello sviluppo intellettuale-verbale e la verifica dell'apprendimento verbale-scolastico nell'ambito dell'istituzione scolastica (linea che realizza un'istanza vivacemente segnalata, a suo tempo, dal Vygotsky) ha indotto a progettare test di "lettura silenziosa".
In ambito universitario, la verifica di competenze minime di lettura silenziosa fa parte dei test di ammissione curati da LB per la Facoltà di Psicologia, non pubblicati su richiesta del committente. Sperimentalmente. i test di lettura silenziosa risultano più facili rispetto a quelli di competenza lessicale e per questo sono meno predittivi (BONCORI, L., Un servizio sperimentale per l'orientamento delle matricole della Facoltà di Psicologia, in Rassegna di Psicologia, C60, 1995). Sono però molto apprezzati dagli studenti, come indicazione concreta sui contenuti che dovranno studiare per superare gli esami.
In ambito scolastico, LB è partita da un esame critico, condotto sulla letteratura internazionale, delle abilità soggiacenti agli "obiettivi" dell'insegnamento scolastico della lettura silenziosa, identificabili in gran parte con alcuni aspetti dell'intelligenza (Riflessi della maturazione psichica su un'abilità fondamentale: la lettura silenziosa, C16, 1966/67). Successivamente, utilizzando la collaborazione di un nutrito gruppo di insegnanti elementari, ha condiretto la costruzione di una "batteria" di test di lettura silenziosa per la scuola elementare, articolata in più livelli e aree di contenuto (Test di lettura silenziosa e ricerche psicometriche sui saggi, C34, 1978).