test
 
 

TEST DI COMPETENZA IN LINGUA ITALIANA

I Test di Competenza in Lingua italiana (TCLI) sono 20 test, ciascuno dei quali è composto di 60 items, equiripartiti fra Ortografia, Morfologia, Sintassi e Lessico. Le 20 forme sono equivalenti per contenuto, difficoltà e discriminatività e sono state sottoposte a validazione preliminare, partendo da una banca-dati di 1500 quesiti, mediante somministrazione a 2.564 soggetti. Il punteggio è ponderato in funzione della difficoltà e della discriminatività dei quesiti. Test di questo tipo sono adatti anche alla valutazione formativa in ambito scolastico. Sono stati allestiti a fini concorsuali, per un Ente di rilevanza nazionale che non ne ha autorizzato la pubblicazione.

I test "Logos 10" e "Logos 15" (A9, A10) vengono utilizzati in ambito educativo o di orientamento quando si richiede la valutazione della maturazione sia di abilità cognitive sia di competenze linguistiche.

Logos 10 è utilizzabile negli ultimi due anni della scuola primaria o all'inizio della scuola secondaria di primo grado. Logos 15 dal 2° anno de della scuola secondaria di primo grado fino all'età adulta.
Valutano lo sviluppo cognitivo (ispirandosi al modello miltifattoriale di J. P. Guilford) congiuntamente all’acquisizione di competenza nella lingua materna, producendo un profilo articolato nelle scale:

  • C Cognizione (fattori CMU, CMC)
  • DF Fluidità ideativa ed espressiva (DMU, DMS)
  • D Originalità ed elaborazione semantica (DMT, DMI)
  • N Produzione convergente (NMR, NMT, NMI)
  • V+ Capacità critica, segni positivi (EMU, EMS, EMI)
  • V- Capacità critica, segni negativi (EMU, EMS, EMI, EMC)
  • L+ Lessico: competenza (CMU)
  • L- Lessico: fraintendimenti (-CMU)
  • M Competenza Morfologica
  • G Competenza Grammaticale
  • A Analisi logica e del periodo


La prima validazione delle Logos ha implicato un lavoro di ricerca condotto su un campione di circa 1000 soggetti, le cui risposte sono state elaborate mediante statistiche di informazione e mediante ripetute analisi delle componenti principali.
E' in corso di validazione un'edizione caratterizzata da modalità di scoring molto più semplici rispetto alla prima edizione.

Prove oggettive di lingua italiana (A1).
Si tratta di 48 test di profitto "riferiti a criteri", ciascuno riguardante un settore specifico della competenza linguistica.
Alcuni test sono stati costruiti per verificare ipotesi specifiche sullo sviluppo psicolinguistico (si vedano in particolare i test 41/S2 e 43/SP, ispirati agli studi di J. Piaget).
I test sono stati validati su un campione di 5.500 alunni ai scuola media unica e sottoposti a tutte le elaborazioni psicometriche consuete per i test psicologici.
Nel manuale vengono riferiti i dati sulla validità di contenuto e vengono offerte tabelle e indicazioni per la conversione dei "punti grezzi" in punti standard normalizzati, con la possibilità di riferirsi alle caratteristiche peculiari di singole scolaresche.
Attualmente possono essere utilizzate nell'ambito della valutazione formativa all'interno di una singola classe scolastica, al di fuori di problematiche psicometriche. Se si volesse utilizzarle per confronti tra scuole o diverse situazioni didattiche o culturali richiederebbero un nuovo calcolo di parametri normativi.

Prove oggettive riassuntive d‘italiano (A2).
Sono quattro test di profitto per la scuola media unica, progettati in modo da offrire un "profilo" della maturazione di competenza dell'alunno rispetto a un'ampia gamma di obiettivi (inclusi creatività, capacità critica, sviluppo logico) considerati in riferimento ad aree di contenuto basilari dell'apprendimento della lingua materna (lettura silenziosa, espressione di contenuti personali mediante linguaggio scritto nozioni elementari di grammatica) .
Dato che questi test sono tipicamente adatti alla ricerca psicopedagogica e all'orientamento scolastico, sono stati offerti dati che illustrano la correlazione tra i risultati ottenuti dagli stessi alunni in questi test di profitto ed in test di intelligenza. Per la stessa ragione, ciascuno dei quattro test è stato "standardizzato" con riferimento a periodi diversi dello anno scolastico ed a situazioni diverse sotto l'aspetto socio-culturale. I dati normativi sono calcolati su oltre 2.000 alunni.
Attualmente possono essere utilizzate nell'ambito della valutazione formativa all'interno di una singola classe scolastica, al di fuori di problematiche psicometriche. Se si volesse utilizzarle per confronti tra scuole o diverse situazioni didattiche o culturali richiederebbero un nuovo calcolo di parametri normativi.